Così la Russia prova a intossicare le elezioni europee in Italia
Prima del voto c'è un picco di inserzioni politiche russe sulle piattaforme Meta, contenuti politici che sfuggono ai controlli. La disinformazione russa è grezza ma insistente e in evoluzione
Uno dei finti murales creati dalla disinformazione russa
Il debunking non funziona più, in un web sempre più decentralizzato, il fatto che ci sia qualcuno di buona volontà che si dedica al fact checking non incide sul flusso di contenuti
Sono sempre stato molto scettico sugli allarmi intorno all’attività di disinformazione in periodo elettorale per due ragioni. Primo: conosco abbastanza il sistema dei media da dentro per rendermi conto che, almeno in Italia, una gran quantità di informazioni imprecise, scorrette o false arriva proprio dai giornalisti “tradizionali” (se volete un assaggio, guardate il sito di Nicola Porro).
Secondo: anche ammesso che ci sia questo impegno di paesi avversari - soprattutto Russia e Cina - a interferire con le nostre elezioni, siamo sicuri che alcuni contenuti palesemente manipolati, grezzi, sgrammaticati influenzino le intenzioni di voto?
Non che io negassi il problema, ma non mi pareva prioritario. Anche perché in un paese dove nei talk show di prima serata si sentono ripetere parola per parola le argomentazioni di Vladimir Putin, che bisogno c’è di altre attività di disinformazione?
Poi ho visto il grafico qui sotto e mi hanno spiegato alcune cose.
Questo grafico indica un assedio di disinformazione russa attraverso i social di Meta - Facebook e Instagram - che riguarda soprattutto l’Italia negli ultimi giorni. E si tratta di annunci che non vengono classificati come annunci politici da Meta.
Il grafico ci dice tre cose. Primo: i russi sono convinti che la loro disinformazione a qualcosa serva, visto che ci investono tempo e denaro, oltre al costo reputazionale di essere beccati in flagranza.
Secondo: Meta - e credo la conclusione si possa estendere alle altre piattaforme, non è in grado (e forse non vuole) prevenire la disinformazione elettorale.
Terzo: le regole europee sui mercati digitali, in particolare il Digital Service Act, sono preziose, perché è soltanto grazie a queste che è stata possibile l’analisi del grafico qui sopra.
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