Cose lette, viste, sentite: speciale Henry Kissinger
L'ex segretario di Stato americano è morto a 100 anni. I suoi nemici esultano, i suoi estimatori lo rimpiangono. E' stato un criminale o un genio? Di sicuro ha incarnato i dilemmi del potere
Perché Kissinger polarizza, ancora, mezzo secolo dopo? Credo che il punto sia questa tensione - condensata nella biografia di Kissinger oltre che nei suoi libri - tra la dimensione pubblica del potere e quella segreta, tra i fini e i mezzi, tra la fedeltà a un paese e quella a un ideale. Tutti i grandi dilemmi in un singolo essere umano.
Buongiorno a tutte e tutti,
ho ancora in sospeso un pezzo sull’Ucraina, ma vale la pena rinviarlo perché la morte di Henry Kissinger costringe a qualche riflessione utile a capire anche la più stretta attualità. L’ex segretario di Stato americano è morto a 100 anni, ma fino ai necrologi ha continuato a generare reazioni opposte.
Criminale di guerra o meritato titolare di un premio Nobel per la pace? Genio della strategia o intellettuale di corte? Profondo conoscitore del potere o semplice amante dei benefici che questo comporta?
Ecco quindi un numero speciale di Cose lette, viste e sentite, la rubrica di Appunti per abbonati e abbonate.
Io Kissinger l’ho incontrato un paio di volte, a due conferenze annuali del Bilderberg, nel 2019 e nel 2022. Lì non si decidono i destini del mondo ma si parla per ore dei temi e delle forze che possono stabilirne la traiettoria.
A quasi cento anni Kissinger passava l’intera giornata - che è lunga, dalle 8 di mattina fino a dopo cena - a seguire i dibattiti, in molti casi era lui sul palco come relatore principale. L’accento tedesco e il peso degli anni gli complicavano un po’ la dizione, ma non certo la lucidità.
La cosa bella del Bilderberg è che si passano tre giorni chiusi dentro un hotel, a colazione, pranzo e cena ci si siede a tavola dove c’è posto, un paio di volte sono riuscito a stare al tavolo di Kissinger.
Negli anni ho accumulato vari libri suoi e su di lui, senza riuscire a capire fino in fondo il mistero di Kissinger: perché un diplomatico non più in servizio da mezzo secolo ha mantenuto questa centralità, questa rilevanza? Solo per quello che ha fatto o, soprattutto, per come lo ha fatto?
Questo articolo continua qui sotto ed è riservato alle abbonate e agli abbonati di Appunti, come ringraziamento per rendere possibile questo progetto.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Appunti - di Stefano Feltri per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.