Cose lette, viste e sentite: Speciale elezioni europee
Quali saranno gli equilibri nel nuovo Parlamento, il ruolo di Giorgia Meloni, la posta in gioco, il ruolo dell'Ue nella globalizzazione, il debito, la minaccia delle destre. Analisi, numeri, idee
Giorgia Meloni sa di essere quella che darà le carte, e dopo le elezioni saranno i suoi voti, i suoi deputati europei, i suoi membri del parlamento che votano con il suo gruppo, ad avere il maggior potere
Henry Foy, Financial Times
Buongiorno a tutte e tutti,
anche se in Italia si parla solo di Giorgia Meloni e degli attacchi della Lega al Quirinale, queste elezioni europee sono cruciali per molte ragioni. Mi rendo conto che è difficile orientarsi, visto che praticamente tutti i media italiani raccontano soltanto il lato domestico della competizione.
Ho pensato allora di fare un numero speciale di Cose lette, viste e sentite per consentire a tutti di capire la posta in gioco.
A breve, forse già domani, arriverà la seconda parte, cioè il tentativo di rispondere alla grande domanda “per chi votare alle europee?”. Ma andiamo per gradi, e vediamo prima la situazione e la posta in gioco.
Partiamo dalle previsioni sul prossimo parlamento, queste sono dalla newsletter Europe Elects (e non cominciate a dire che è vietato dall’Agcom pubblicare i sondaggi, questa è un’analisi e non un sondaggio).
Ecco l’analisi aggiornata a fine maggio:
Sulla destra dello spettro politico, Identità e Democrazia (ID) ha compromesso le sue possibilità di raggiungere il terzo posto con l'espulsione di Alternative für Deutschland (AfD) a seguito dell'ennesimo scandalo neo-nazista.
I conservatori del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) ora contano 75 seggi per la prima volta dal giugno 2021.
Questo è in parte dovuto all'incertezza sul fatto che il Fidesz ungherese e/o l'Alleanza per l'Unione dei Romeni (AUR) si uniranno al gruppo. I due partiti sono antagonisti tra loro, in particolare su questioni riguardanti la minoranza ungherese in Romania, e attualmente sembra improbabile che l'AUR si unisca all'ECR se anche Fidesz ne diventa membro.
Nel frattempo, membri più moderati potrebbero lasciare il gruppo se uno dei due partiti venisse ammesso.
Come si vede, il Ppe (in inglese EPP), cioè il centrodestra, è il vincitore annunciato, mentre il centrosinistra dei Socialisti e democratici perderà qualche seggio. Gli sconfitti annunciati sono i liberali di Renew (Emmanuel Macron) e i grandi vincitori i conservatori di Ecr grazie al travaso di voti dalla Lega (che è in ID, Identità e democrazia) a Fratelli d’Italia (che è in Ecr).
Quali sono le conseguenze?
Decide Giorgia Meloni
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