Cose lette, viste e sentite: Ma chi ha vinto le elezioni francesi?

Il successo della sinistra, Le Pen e Bardella non andranno al governo, ma la scelta di Macron spinge il Paese verso l'incertezza più assoluta. Le analisi degli esperti, le attese dei mercati

Il sollievo a breve termine di questi risultati non dovrebbe nascondere la sfida continua posta dal voto del RN alla democrazia francese nel lungo periodo

Camille Lons, ECFR

Buon pomeriggio,

come tutti sto cercando di farm un’idea sulle implicazioni del voto francese e sulla vittoria (relativa, molto relativa) del fronte delle sinistre, invece dell’atteso e temuto trionfo della detra del Rassemblement National. 

Le firme di Appunti sono al lavoro, intanto un po’ di Cose lette, viste, sentite, secondo la tradizione recente ma consolidata di Appunti. 

Qui intanto il Parlamento francese, come si vede non ha davvero vinto nessuno: 

Macron ha ottenuto quello che voleva?

A caldo, David Carretta e Christian Spillman nel Mattinale europeo (che non raccomanderò mai abbastanza, qui su Substack), scrivono che questo risultato non può essere considerato l’inizio della rinascita del macronismo. Al massimo l’azzardo del presidente, che ha sciolto l’Assemblea nazionale all’indomani del voto europeo disastroso per il suo partito, ha rimandato l’arrivo della destra al potere. 

Un presidente sconfessato e messo da parte, tre blocchi antagonisti nessuno dei quali ha la maggioranza assoluta, accordi elettorali per bloccare l'ascesa dell'estrema destra e chiuderle le porte del potere: la dissoluzione dell'Assemblea nazionale decisa da Emmanuel Macron lascia una Francia disorientata e impaurita, la cui stabilità dipende dalla capacità dei partiti europeisti di accordarsi per governare un paese ostaggio degli estremisti.

Il risultato del secondo turno delle elezioni legislative è un sollievo, ma carico di incertezze per la Francia e per l'Unione Europea.