Cosa resta dell'Europa (molto) ammaccata
La vera implicazione del voto alle europee è l'allontanamento di Francia e Germania, anche e soprattutto per le scelte di Macron. La faglia tra Parigi e Berlino paralizzerà l'Unione
La possibilità che Francia e Germania possano riprendere a camminare insieme verso una direzione comune, e quindi a rimettere l’Europa sui binari, si allontana ogni giorno di più
Manlio Graziano
Tra le varie reazioni ai risultati delle elezioni europee della scorsa settimana, uno spettacolo particolarmente incongruo è stato offerto da una Ursula von der Leyen radiosa e trionfante la sera del 9 giugno. Di sicuro aveva le sue buone ragioni, ma altrettanto di sicuro non aveva le ragioni dell’Europa.
Per dirla con un understatement, l’Europa – intesa come Unione europea – è uscita ammaccata dalla consultazione continentale.
Lo era anche prima, beninteso; ma il fatto stesso che lo scrutinio abbia ratificato quella condizione, contribuendo quindi ad aggravarla, avrebbe dovuto almeno intiepidire gli ardori della presidente della Commissione.
Ovviamente ciascuno è titolare delle proprie azioni e reazioni; anche se, quando il titolare è un personaggio con responsabilità pubbliche, le sue azioni e reazioni hanno necessariamente ripercussioni pubbliche. E queste sono le sole che ci interessano.
Gli interessi di Francia e Germania
Per avere un’idea più chiara della gravità delle ammaccature europee, occorre procedere a un sommario riassunto delle puntate precedenti.
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