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Cosa fa Meloni per Alberto Trentini?

L’operatore umanitario è prigioniero in Venezuela da novembre, da settimane non si hanno più sue notizie. E il governo non ottiene risultati, a differenza che sul caso Cecilia Sala

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Stefano Feltri
mar 18, 2025
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Se la liberazione di Cecilia Sala è stata merito dell’azione del governo Meloni e non un prodotto delle circostanze o un colpo di fortuna, allora non si vede perché la presidente del Consiglio sembri così poco interessata alle sorti di Alberto Trentini

La verità è che su che fine ha fatto Alberto Trentini non sappiamo niente. Ma proprio niente. O meglio, sappiamo di non sapere: ha compiuto 46 anni, lavora per l’Ong Humanity & Inclusion.

Il 15 novembre viene fermato dalle autorità venezuelane mentre va da Caracas a Guasdualito, nello Stato di Apure, al confine con la Colombia. Quel posto è una zona di incroci con il narcotraffico, punto di incontro di criminali di vario genere.

Eppure a essere arrestato è un operatore umanitario che si occupa di persone disabili, a cui non viene contestato nulla di specifico.

In Venezuela la situazione politica è parecchio complicata, dall’estate 2024 quando il presidente Nicolas Maduro ha truccato le elezioni per ottenere un terzo mandato: le prove dei brogli sono evidenti, grazie a un sistema di voto elettronico introdotto a suo tempo dal predecessore di Maduro, Hugo Chavez, che era più popolare e non temeva cali del consenso.

Cosa fa Tajani

A metà gennaio, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, invitava però a non collegare troppo il caso Trentini al tentativo di Maduro di ottenere qualche legittimazione da una comunità internazionale che si è rifiutata di riconoscere le elezioni truccate.

“Non si tratta di rappresaglia, non è questo il momento di fare polemiche, stiamo lavorando", diceva Tajani.

Sono passati due mesi e non è successo niente. Non una notizia di Alberto Trentini, non una conferma che sia vivo e sano, non una informazione di qualche genere sulle trattative tra Italia e Venezuela.

Nei giorni scorsi ne ha parlato il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha la delega all’intelligence, sicuramente operativa sul caso: “E’ una situazione complessa e di

difficile soluzione, abbiamo attivato tutti i canali e confermo ai genitori che stiamo investendo ogni sforzo per rendere possibile il rientro”.

Ancora dichiarazioni che non forniscono alcuna informazione, non lasciano intravedere una strategia.

Venerdì 14 marzo Tajani ha partecipato al G7 dei ministri degli Esteri e ha parlato del caso Trentini, ma di nuovo: ha parlato senza dire niente.

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