Cosa c’è dietro le scalate bancarie
Ora Mediobanca vuole Banca Generali, nell’ennesima mossa del risiko in corso da mesi. Tutti puntano al risparmio gestito, perché ormai i soldi si fanno quasi solo con le commissioni
Chiunque abbia qualche soldo da investire ha ben chiaro come si ottengono questi fantasmagorici utili: basta proporre a risparmiatori magari non troppo competenti dei prodotti finanziari molto complessi, che hanno costi elevati certi e rendimenti per definizione imprevedibili
Immagino vi siate un po’ persi in questa cascata di notizie sulle scalate bancarie incrociate, che è meno appassionante del conclave o delle gesta quotidiane di Donald Trump.
Però continuano a succedere cose, colpi di scena che movimentano il mercato e che vi dovrebbero interessare perché si tratta di battaglie di potere combattute con i nostri soldi - nel senso di nostri di correntisti, risparmiatori, investitori - e per i nostri soldi, perché l’obiettivo di business ultimo è rendere più concentrato il mercato in modo da spremere commissioni sempre più alte.
La mossa di Mediobanca
L’ultima mossa di questo risiko bancario è l’offerta pubblica di scambio da 6,3 miliardi di euro proposta da Mediobanca su Banca Generali. Mediobanca è il primo azionista delle Assicurazioni Generali con 13,2 per cento e le Assicurazioni Generali controllano Banca Generali con il 50,17 per cento.
Per scalare Banca Generali, Mediobanca userebbe proprio la quota in Generali. In pratica perderebbe influenza sulla controllante per conquistare la controllata. A che scopo fare una operazione così contorta? Se comandi sulla controllante, infatti, comandi anche sulla controllata.
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