Appunti - di Stefano Feltri

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Come indovinare il prossimo Papa

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Si può chiedere agli esperti di cose vaticane, oppure affidarsi a quella forma di sapere condiviso che è l’intelligenza artificiale, o al mercato. Ecco i nomi più probabili

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Stefano Feltri
apr 29, 2025
∙ A pagamento
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Come indovinare il prossimo Papa
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Non resta che affidarsi allo Spirito Santo, o forse prendere atto che il conclave non ha un vincitore designato, ma è un processo che trasforma i suoi partecipanti e li spinge a convergere sul cardinale che può essere il miglior successore di Pietro alla guida della Chiesa, e non necessariamente il miglior successore di Francesco

E così sappiamo la data del conclave: mercoledì 7 maggio. Molti si aspettano un conclave breve, quindi entro domenica 11 maggio quasi certamente ci sarà un nuovo Papa. Ma chi sarà?

Non è facile fare previsioni, anche perché chi è davvero esperto di cose vaticane non si sbilancia: guai a dare per papabile qualcuno che poi uscirà sconfitto o dare per sconfitto quello che poi diventerà Papa.

Ogni tanto qualcuno si sbilancia e ci prende. Sulla Stampa, il 2 marzo del 2013, l’allora vaticanista Andrea Tornielli scriveva di un certo Jorge Mario Bergoglio che non rientrava nella rosa dei papabili per via dell’età, troppo anziano con i suoi 76 anni per rispettare gli standard dei candidati ideali, ma che era pur sempre stato il secondo più votato già nel conclave del 2005, dopo Joseph Ratzinger.

Dopo un Papa europeo molto intellettuale, poco propenso a esercitare il potere sulla Curia e dimissionario, a molti sembrava l’occasione giusta per un pontefice non europeo, decisionista al limite dell’autoritarismo e capace di parlare più nelle piazze che alle conferenze.

E oggi? C’è qualche segnale? Di sicuro si vedono manovre, si presentano candidature, sia pure nella maniera laterale, filtrata, che è tipica di un sistema che ha una unica parentesi quasi democratica - il conclave - e poi torna a essere una monarchia assoluta.

L’omelia di domenica dell’ex segretario di Stato Pietro Parolin - tutti gli incarichi decadono con la morte del Papa - è sembrata un invito alla continuità con Francesco che avrebbe in lui un possibile interprete.

Sul Mattino si può leggere l’intervista al cardinale filippino Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, che parla mandarino e sarebbe il candidato ideale, come lascia intendere lui stesso, per tenere al centro le periferie come nel papato di Francesco e completare il complesso lavorio diplomatico per riavvicinare Vaticano e Cina, avviato dall’ultimo Papa ma incompiuto.

Sui giornali si trovano le tracce anche dell’attivismo di Matteo Maria Zuppi, cardinale di Bologna, presidente dei vescovi italiani, anche lui un possibile erede di Francesco nei modi e nello stile, quantomeno.

Chi ha letto il romanzo di Robert Harris Conclave, da cui è tratto il film omonimo che molti (ma non ancora io) stanno guardando in questi giorni ha notato il possibile nome a sorpresa, che potrebbe stupire tutti sia pure - anche lui - nella continuità con Francesco: il cardinale della Mongolia, Giorgio Marengo, 51 anni, pastore di un gregge di soli 1500 fedeli.

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