Chi vincerà il referendum?
La soglia critica è 12 milioni di voti, a prescindere dal quorum. Il numero di votanti determinerà gli equilibri nel centrosinistra in vista delle elezioni politiche 2027
Nell’ipotesi che una maggioranza assoluta di elettori volesse davvero accelerare i tempi per la cittadinanza degli extracomunitari, verrebbe meno uno dei pilastri della narrazione della destra di governo, cioè la richiesta dal basso di ridurre il numero di immigrati e limitarne l’integrazione al minimo
Per chi vuole saperne di più sui contenuti del referendum rimando a questi due pezzi:
Qualche lettore mi ha chiesto come voterò io. In piena trasparenza, come in altre occasioni, lo spiegherò in un post nei prossimi giorni.
Il referendum dell’8-9 giugno ormai è vicino ed è sempre più evidente che ha assunto una rilevanza politica molto superiore all’impatto concreto e, quel che è più interessante, a prescindere dal raggiungimento del quorum.
La rilevanza maggiore è all’interno dell’opposizione, per definire i rapporti di forza attuali, ma forse addirittura per stabilire chi governerà l’Italia in caso di sconfitta del centrodestra nel 2027.
Il referendum, insomma, è una specie di primaria aperta a tutti, con alcuni vantaggi: nelle primarie tradizionali è difficile portare gli elettori a votare, il bacino di riferimento è relativamente piccolo, iscritti e simpatizzanti molto motivati.
Una primaria per via referendaria può contare su un’organizzazione capillare, fatta direttamente dal ministero dell’Interno, e su un’affluenza sicuramente maggiore, anche nel caso non si raggiungesse il quorum del 50 per cento degli aventi diritto più uno. Ma primaria per cosa?
Il referendum lo possiamo considerare forse addirittura una elezione primaria per scegliere il candidato - ufficiale o ufficioso - alla presidenza del Consiglio del centrosinistra.
In caso di successo - e vediamo dopo come si può definire il successo - potrebbe essere il segretario della Cgil Maurizio Landini, punto di compromesso tra i due principali leader di partito della coalizione, cioè Elly Schlein del Pd e Giuseppe Conte dei Cinque stelle.
Perché Landini?
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Appunti - di Stefano Feltri per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.