Il nazionalismo occidentale anti-europeo
Il discorso di Giorgia Meloni al premio dell'Atlantic Council è un manifesto ideologico: l'Italia cerca legittimazione dai potenti di riferimento, Usa e oligarchi. L'Unione europea non è mai mezionata
Per Giorgia Meloni il premio dell’Atlantic Council e il rapporto con Elon Musk indicano che la destra ha vinto e adesso tutti devono prendere sul serio le sue manifestazioni esteriori, i suoi esponenti, i suoi riferimenti culturali.
A modo suo è interessante il discorso di Giorgia Meloni pronunciato all’Atlantic Council, un think tank americano, che le ha conferito uno dei premi Global Citizenship Award consegnato da Elon Musk.
Già così la situazione si presta a considerazioni bizzarre: la leader patriottica Giorgia Meloni, che rivendica le virtù del “nazionalismo occidentale” e si oppone a dare la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia viene celebrata per aver fatto molto per la “cittadinanza globale” ed è introdotta da un sudafricano che cerca di influenzare le elezioni presidenziali americane grazie a piattaforme digitali che gli danno un potere di ingerenza in ogni democrazia occidentale. Cioè che vuole imporre le sue esigenze personali e aziendali su quelle delle “nazioni”.
Comunque, stiamo al discorso, che è uno dei tentativi più completi di Giorgia Meloni di presentare una cornice ideologica al suo operato che invece - in Europa come in Italia - viene spesso presentato soltanto all’insegna del pragmatismo.
Farò uno sforzo per non essere troppo sarcastico, anche se è bizzarro sentire che la premier trova la definizione del proprio operato “nazionalismo occidentale” in un articolo di un certo Anthony Costantini su Politico.eu. Neppure lei sa chi sia, perché è soltanto uno studente di dottorato dell’Università di Vienna.
Una destra del passato
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