Aboliamo la par condicio
Le regole pensate per arginare Berlusconi e il suo conflitto di interesse non fermano l'ingerenza del governo ma limitano il giornalismo indipendente. E sono troppo vecchie nell'epoca dei social
Adesso che non c’è più Silvio Berlusconi, è ora di riconoscere che questi bavagli burocratici limitano la libertà d’azione delle testate con giornalisti liberi e interessati a fare un lavoro interessante nella campagna elettorale, ma non fermano chi vuole abusare del proprio potere e spazio per cercare di favorire un referente politico
Non ci può essere una campagna elettorale equa, se i media garantiscono visibilità soltanto da alcune forze politiche e ne oscurano altre. Da trent’anni questo principio è facile da proclamare e difficilissimo da applicare. E forse è arrivato il momento di abbandonarlo.
La decisione dell’Agcom di bloccare il duello tra Elly Schlein e Giorgia Meloni a Porta a Porta sancisce il fallimento strutturale di un approccio che sostituisce metriche quantitative alla libertà editoriale delle redazioni. E dunque impone una specie di censura preventiva.
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